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Rassegna musicale, teatrale e artistica ideata e diretta da Fiorenza Calogero tesa a valorizzare il territorio e le tradizioni di Monte di Procida e di tutta l’area Flegrea.
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LA NOSTRA TERRA
“La Nostra Terra ∞ NarrAzioni”, ovvero il racconto itinerante che si svolge nella comunità di Arpaia e racchiude, oltre ad organizzarle a reticolo, le proposte e le iniziative della sua comunità che ambiscono, grazie a risorse incentivanti e vitali come quelle regionali, a traghettare l’immagine delle aree interne e della Campania in Italia e all’estero.
L’obiettivo principale è quello di incentivare ed attrarre un turismo “diligente”, gioviale, disposto a scoprire e non solo ad attraversare realizzando accordi e partenariati inclusivi e scambi commerciali che possano assicurare nel futuro la sostenibilità della capacità progettuale proposta, attraverso un affondo multiculturale nella storia, nei mestieri, nelle tradizioni,“negli “odori e nei sapori” della nostra terra.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row iron_row_type=”in_container” iron_remove_padding_medium=”” iron_remove_padding_small=”” iron_overlay_pattern=”” iron_parallax=”” iron_bg_video=””][vc_column][vc_empty_space][vc_single_image image=”6579″ img_size=”full” alignment=”center” img_fullwidth=”0″ title=”2018 E 2017 – IRPINIA TERRA DI MEZZO”][/vc_column][/vc_row][vc_row iron_row_type=”in_container” iron_remove_padding_medium=”tabletnopadding” iron_remove_padding_small=”mobilenopadding” iron_overlay_pattern=”” iron_parallax=”” iron_bg_video=””][vc_column width=”1/2″][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=F0f-Jvli8Ig”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]
IRPINIA TERRA DI MEZZO
“Medioevo- Irpinia Terra di Mezzo” festa medioevale tra tradizione e innovazione direzione artistica e ideazione Fiorenza Calogero
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FOTO DI FIORENZA CALOGERO – NAPOLI DEA MADRE
VIDEO DEL CONCERTO DI CRISTINA BRANCO – NAPOLI DEA MADRE
VIDEO DEL CONCERTO DI FIORENZA CALOGERO – NAPOLI DEA MADRE
VIDEO DEL CONCERTO DI AMAL MARKUS – NAPOLI DEA MADRE
ARTICOLO DI CORRIEREBLU[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]
“Napoli Dea Madre”
di voce in donna
Il progetto si fonde sull’idea di unificare le voci delle donne del Mediterraneo dando vita ad un canto unico che unisca le tradizioni di terre lontane per distanza ma assolutamente vicine nello spirito e nel sentimento. Tre voci stupende, tre icone del canto della terra e del mare in una convivenza pacifica di donne, uomini e popoli.
La Dea Madre o Gea ( Grande madre ) è uno dei simboli femminili originari più noti. Il suo culto risale al ciclo iniziale in cui la donna, simbolo della Terra poichè madre, anch’essa muore e si rigenera tramite il passare delle diverse stagioni; come una luna calante, una luna crescente e una luna nuova.
Napoli, creazione creante, per storia, cultura e tradizione e sorella delle altre Dee Madri del mediterraneo, con gli occhi incantati di chi esplora i cammini dell’immaginario, si muove per restituire il fascino variegato e mutevole a una delle sue forme espressive più indicative: la musica e in particolare la canzone napoletana, che s’identifica con la musica popolare originaria di Napoli, spesso di trasmissione orale. L’anello di congiunzione con la realtà, i percorsi e le insidie di questo territorio senza eguali; affacciato sul Mare mediterraneo come un sentiero ora luminoso ora chiaroscurale, denso di storie, di leggende, di uomini e di donne di tutti i giorni. Un territorio di un altrove, perduto nella profondità dell’anima. Dee madri il cui acquatico rapporto con il mare della vita è in un primo momento generatrice di vita e capacità fusionale ma il cui equilibrio “ oltre l’acqua” è condizione imprescindibile per la sopravvivenza. Donne figlie di un “mare madre” che dalla storia di ognuno di noi attinge alla storia dell’universo nelle sue infinite sfaccettature in una musica che tutti siamo invitati a interpretare e a coglierne i messaggi sottili.
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Fiorenza canta Viviani
Tutte le verità sono di sangue”, ogni spettacolo di Fiorenza parte da questo assunto di Nietzsche. Fiorenza Canta Viviani in particolare, nasce con l’intento di riportare all’ attualità quelli che sono i temi principali dell’opera del grande commediografo stabiese: la prostituzione, la malavita, gli emarginati, la disoccupazione; fenomeni sociali tutt’ oggi in essere. Il linguaggio musicale è tipico del popolo rappresentato nelle opere di Viviani : la tarantella nelle sue molteplici forme e la tammurriata. Il sound, inasprito da tammorre e chitarra battente, rievoca il gioioso clamore dei vicoli, la compianta lontananza di un marinaio, la folle disperazione degli zingari, l’orgoglio malinconico di Bambenella. Attraverso i brani più rappresentativi Fiorenza conduce lo spettatore in quello straordinario universo che è Napoli, con i suoi tesori e il suo degrado, svelandone la sua poetica e talvolta cruda verità.
Questo concerto, come direbbe lo stesso Viviani , è una “lotta che ci rende lottatori”. Una lotta quotidiana, che ogni giorno si è costretti a sostenere. Fu una lotta per Lui e lo è per noi, tutte le volte che rileggiamo i suoi capolavori, con la consapevolezza di renderli materia viva e non museale. Una lotta per il passato, per il presente e per il futuro, contro i mille elementi che sono da superare prima di giungere alla meta: l’autenticità, la verità.
Marcello Vitale chitarra battente ed elaborazioni musicali, Carmine Terracciano chitarra napoletana, Gabriele Borrelli percussioni e Raffaella Coppola danza.
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Il Canto della sirena
Come Partenope, la sirena mitologica che diede vita a Napoli, Fiorenza Calogero sussurra e canta, balla e interpreta, con contagiosa energia.
Con lei sul palco la chitarra battente e barocca del maestro Marcello Vitale. ‘Il canto della Sirena’ rappresenta ciò che Napoli mi ha trasmesso attraverso la sua musica, racconta l’artista stabiese, fondamentale per la mia formazione artistica e la mia carriera. Seguirò un filo rosso che dalla Villanella cinquecentesca conduce alla moderna canzone d’autore, soffermandomi sui capolavori della Scuola Napoletana del Settecento e su Carlo D’Angiò, musicista contemporaneo, scomparso di recente, che ha lasciato un segno profondo nella mia anima”.
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Nun Tardare Sole
Il disco che Enzo Avitabile ha scritto per Fiorenza
Mettere a nudo l’anima sembra essere l’intento , molto ben riuscito, di questo progetto e la malinconia, che ha profondamente contrassegnato il “Napoletana” di Avitabile, accompagna pure questo viaggio, sottolineata anche dalla scelta della scala musicale minore. Lavoro notevole, dal profondo lirismo, che merita un ascolto attento per apprezzarne appieno le tante sfumature, “Nun tardare sole” incarna una proposta musicale e culturale di alto profilo.
Con
- Marcello Vitale chitarra battente
- Gianni La Marca viola da gamba
- Giustina Gambardella cori e percussioni
Elaborazioni musicali Enzo Avitabile[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]