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Live in Napoli
Settembre di un anno non lontano. La musica incontra gli spazi di una città. E’ l’emozione e la voce di Fiorenza Calogero. Lo stupore nello spazio antico e bellissimo del grande salone del Museo Gaetano Filangieri, diventato accogliente sala da concerto per una delle serate del mio Imago Mundi. Costruisco incontri per dare voce alle pietre, al passato, alle storie di tempi lontani che illuminano il nostro presente. “Fiorenza canta Napoli” è momento magico per il pubblico che affolla lo spazio. Tanta gente per un’occasione che non si ripete. Le sedie, tutte occupate, non bastano. C’è chi resta in piedi e chi prende posto sedendosi sopra i gradini delle scale. La voce giunge pura e perfetta ad ogni angolo. Scuola grande quella di Fiorenza Calogero, cresciuta con grandi maestri e attenta a lasciare il suo segno nella memoria di chi la ascolta. Napoli ha donato canzoni al suo ed al nostro tempo, ma c’è chi le ha traghettate con voce capace di fermarle nella memoria trasformandole in parole che non si dimenticano. IL concerto di Fiorenza Calogero è una sorpresa anche per chi ne conosce le doti straordinarie che ogni volta sapranno stupire. Si passa con agilità dai motivi che la tradizione ha reso solidi come pietre sonore alle canzoni vicine alla nostra storia quotidiana. Sussulti e conferme. “Lo suricillo” è ricamo che appena si muove per lievitare leggero. “Lo guarracino” è epopea mille volte cantata eppure sorprendente ogni volta. “Lu cardillo” fa piangere il cuore in segreto. Ma le canzoni che Enzo Avitabile le ha regalato perchè le portasse lontano nell’aria, sono struggimento appassionato non meno di quanto non lo siano quelle di E.A.Mario, di Raffaele Viviani o di Carlo D’Angiò, maestri di grande sapere. Fiorenza canta e sorride, guarda il pubblico, sa di stare costruendo scale su cui arrampicarsi per salire in alto verso un cielo che ha i colori misteriosi del suono. Avverto, tra il pubblico che trattiene il respiro, il brivido della feliceità e della malinconia, della passione e del dolore, della vittoria e della sconfitta. Contrasti che si fondono e si esaltano nel suo canto. E’ la voce che compone un disegno mai visto. Nella sala severa che un giorno fu dimora di un illustre giurista e pensatore grande, per poco più di un’ora si fondono le note del canto che Fiorenza ci dona e che ora è fissato nel piccolo disco prezioso.
Giulio Baffi[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]